La Rubrica del Direttore

Aggiornamenti settimanali, informazioni e novità

Un occhio all’estero e un occhio al portafoglio.

Le notizie sui giornali fioccano: mercati e banche instabili, produttività in ribasso, inflazione in rialzo e, per non farci mancare niente, rischio recessione.

C’è una cosa di cui però si parla poco… La guerra ha infatti ancora qualcosa da dire.

Molti ormai non parlano più del fatto che abbiamo due Paesi vicinissimi a noi che continuano a scambiarsi attacchi senza esclusione di colpi.

Ma è solo questo? In realtà la Russia, il Paese che tra i due attori sentiamo di meno nelle notizie, sta subendo forti contraccolpi alla sua politica aggressiva: limitazioni, embargo, interruzioni dei rapporti diplomatici, ma soprattutto economici, con la maggioranza dei Paesi esteri forti; è messa molto sotto pressione e la cosa sta influenzando pesantemente.

Quanto interessa l’Italia? In generale, i mercati sono interessati da tutte queste variabili che spiazzano, in particolare quando una moneta come il Rublo inizia a crollare su USD e EURO, provocando una possibile grossa ondata negativa finanziaria: di fatto l’economia Russa sta cedendo. Se la situazione dovesse proseguire in tal senso potrebbe destabilizzare la Russia che potrebbe cercare nei suoi alleati un prestatore o un investitore a sostegno, creando di fatto un asse ancora più potente con un Paese, per esempio, come la Cina. Quanto accade potrebbe fortemente influenzare la ripresa nei prossimi mesi; una ripresa che aveva appena iniziato a rimettere insieme i propri cocci dopo un biennio dedicato al Covid e un altro anno alla crisi energetica può trasformarsi in una vera crisi finanziaria innescata dalle banche in fallimento, o quasi, e dalle borse impazzite, per poi sfociare in altro ancora.

I crolli e gli effetti. A seguito della sanzioni pesanti della guerra, la Russia ha reagito con un inasprimento della sua politica estera, delle sue esportazioni e prezzi; ma la battaglia combattuta dal resto dei Paesi per provare a controllare le materie prime, gas e petrolio in particolare, e andare verso l’indipendenza, ha portato verso i risultati sperati. Vero è che se non funziona come deterrente, e la guerra continua, la situazione rischia di diventare, almeno in parte, un boomerang per una parte d’Europa non pronta a vivere senza aiuto e ad affrontare una crisi economica.

Potremo solo guardare l’effetto collaterale sui mercati ma molti, soprattutto quello energetico, ancora non se la sentono di parlare di stabilità e scommettere sui prezzi e su cosa accadrà nei prossimi mesi.

Vedremo, ma ricordiamo sempre di fare bene i conti e soprattutto di: muoversi verso l’indipendenza energetica, nessuno escluso, e verso una necessità di saper leggere e interpretare i mercati con aiuto di strategie mirate in ambito di investimento di energie.

Siamo qui per questo e anche per fare solo due chiacchiere informative su quel che capita! Cosa aspetti a contattarci?

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